Nascita del tango cantato e del tango malinconico nei primi anni del 900
Dopo che nel 1910 il ritmo del tango e della relativa sua danza cominciano a rallentare, un altro elemento assai importante e che contribuì ulteriormente a rallentare il ritmo del tango e ad aggiungere anche una caratteristica malinconica alla sua struttura (che oggi ben conosciamo), fu l’influenza ed il comportamento artistico/musicale dei suoi cantanti.
Tutto questo iniziò con un certo Carlos Gardel, il quale è l’esponente artistico di massimo livello del tango argentino.
C.Gardel è il padre e l’idolo indiscusso della corrente Tanguera.
Il tutto ebbe inizio con lui e la sua grande interpretazione canora di tango argentino nel celeberrimo brano “mi noche triste” del 1917.
Un brano scritto da un artista di origini italiane ed adattato per essere cantato da Gradel in un teatro di Buenos Aires.
Questo evento artistico aggiunse delle novità, ovverosia, anzitutto trascinò lo stile del tango nel repertorio di Gardel, il quale cantava solitamente tutt’altro e proveniva da un altro ambiente, poi, fattore ancor più importante è che si creò un nuovo stile di tango: cioè il tango argentino “cantato”.
Questo ovviamente perché prima di questo episodio, il tango era pressoché unicamente strumentale.
Un tempo infatti l’orchestra di tango era costituita solo dal trio di elementi strumentali, poi passato all’orchestra tipica, ma era tongo unicamente fatto dagli strumenti, una base musicale, in alcuni casi molto bella, ma totalmente priva di una qualsivoglia figura canora.
Fu proprio da Carlos Gardel che il tango di Buenos Aires si trasforma nel tango cantato.
Altre cose da aggiungere a questi elementi appena descritti sono sicuramente che i testi erano scritti e cantati in lingua “lunfarda”, quindi una lingua completamente differente dalla lingua madre argentina.
Dopodichè si aggiunge anche un elemento triste e molto malinconico nei testi, dalle canzoni infatti deve trasparire quel senso di tristezza passionale che tutti noi oggi ben conosciamo, quando si ascolta tango.
Il fattore malinconico prende piede perché il tango si trasforma in un mezzo per esprimere la rabbia e la frustrazione delle classi povere e popolari di Buenos Aires, assieme ai temi dell’abbandono, dell’amore, della fuga dalla patria (ancora temi attuali nelle canzoni di tango moderne), della nostalgia, poi delle problematiche di quartiere, la descrizione della stessa vita vissuta nel quartiere e così discorrendo sui vari temi di sofferenza popolare.
Quindi è un tango molto sociale e lo è soprattutto perchè chi scrive i testi del tango sono in particolare gli stessi poeti della strada.
I più illustri poeti del tango argentino vivevano per strada e condividevano la loro vita con le multietniche persone dei ceti sociali più disagiati della città di Buenos Aires, frequentando i locali di strada, proprio per questa ragione, parlavano ed avevano a che fare con personalità e persone molto differenti tra loro.
Queste persone solitamente si raccontavano, esponendo le loro frustrazioni o i propri fatti di vita quotidiana, sentimentale e lavorativa, ed è proprio da questi fatti personali che il poeta di tango dava poi forma ai suoi testi, il tango veniva perciò creato dalla vita reale di ogni distinto individuo.
E’ il tempo del Tango Argentino come metodo intrattenitivo, sociale, culturale e descrittivo della storia, è il tempo della sua invenzione e delle rispettive nascite del tango cantato e del tango malinconico.