Essere musicista prima del periodo speciale degli anni 90′ a cuba
Prima del periodo storico cubano conosciuto come “periodo especial”, rappresentato per ciò che succede a livello di ripercussione geo-politica all’interno di Cuba, dopo la disgregazione della Ex U.R.S.S. (Unione Sovietica), quella del musicista a Cuba, risultava per i molti artisti una professione molto ambita.
Questo in particolar modo perché l’artista, se bravo, veniva dopo i suoi studi consegnato direttamente allo Stato, il quale si occupava scrupolosamente di valutarlo attraverso l’assunzione di una commissione interna, avente come mansione quella di catalogare tale artista attraverso:
genere musicale praticato o ulteriori generi praticabili, attitudini, ed anche alla possibile funzione e potenziale della sua musica.
Superata la valutazione, l’artista veniva quindi preso in carico ed assegnato tramite una sorta di contratto lavorativo, ad una apposita impresa di spettacolo:
Esistevano molte imprese di spettacolo, ossia agenzie che si occupavano direttamente di selezionare i migliori talenti ed erano direttamente collegate al Ministero della Cultura cubano.
Il Ministero infine aveva il compito di rilasciare mensilmente un salario alle agenzie per i vari artisti, questi ultimi, dovevano a loro volta produrre un determinato numero di spettacoli, pezzi musicali o altro, in base al tipo di contratto, che dipendeva molto dal tipo di mansione svolta, i musicisti di musica ballabile dovevano ad esempio riuscire ad ideare e fornire circa 20 nuovi pezzi musicali per ogni mese trascorso sotto contratto.
Tutto questo sistema di arte contrattualizzata, offre un rigoroso e prestigioso meccanismo a tutti coloro che ne fanno parte, l’artista è felice perché la paga è buona e gli orari molto comodi, rispetto a normali lavoratori, colui che viene ingaggiato da un’impresa di spettacolo guadagna molto di più, ottenendo inoltre, uno stile di vita agiato.
Non solo, il dipendente si trasforma in una vera e propria star, con tanto di salario fisso ed iniziative artistiche proprie di collaborazioni lavorative da poter stipulare in completa autonomia, pur sempre rispettando le consegne lavorative, come da contratto.
Le principali attività artistiche di questi professionisti addetti ai lavori, si concentrano in locali pubblici e per turisti, prevalentemente attraverso l’esecuzione di musica dal vivo a Cuba, questo perché fino agli anni 90’ il turismo straniero a Cuba sarà relativamente poco ed in egual misura, pochissimi saranno gli artisti cubani che avranno il privilegio di poter viaggiare al di fuori dell’Isola per lavoro.
L’esibizione Live a Cuba, assume un ruolo totalmente da protagonista, soprattutto dagli anni 50’, in questo periodo a Cuba gli artisti di musica latino americana fanno riferimento ad un’unica etichetta discografica, la quale si occupa di fare le veci dello Stato, pagando tramite un compenso molto limitato gli artisti dopo le registrazioni dei dischi.
A questo punto la casa discografica vende al pubblico, ma utilizzando prezzi molto bassi e dando così la possibilità di acquistare i brani alla maggior parte dei cittadini.
Per questo i dischi, a cuba, rappresentano un prodotto di incasso molto limitato per i musicisti, i quali, guadagnano maggiormente lavorando per le imprese di spettacolo che li fanno esibire prevalentemente dal vivo.
Riassumendo il sistema cubano della distribuzione e dei guadagni musicali, possiamo affermare che fino agli inizi degli anni 90’, è lo Stato a controllare tutto: i media che fanno sempre capo allo Stato determinano quali artisti siano più consoni al fabbisogno popolare, mentre le agenzie (sempre dipendenti dal ministero), si occupano di sponsorizzare i migliori artisti, formandoli tramite le imprese, anch’esse di dominio statale, come i guadagni ricavati dal sistema artistico cubano.