La composizione delle prime orchestre di tango argentino dal 1900 ad oggi
Ben trovati nuovamente in questo nuovo articolo sul Tango Argentino.
In questo breve testo tratteremo nuovamente la storia e gli aneddoti riguardanti il tango argentino.
Più precisamente parleremo del “tango moderno”, questo genere nacque negli anni 20’, precisamente nel 1924 nel quale anno, Giulio di Tauro fondò il suo celebre sestetto nel quale e grazie al quale potè introdurre nuovi elementi strutturali nel tango, mai visti in precedenza.
In particolare l’elemento legato alla polifonia, durante questo periodo storico dunque il tango rallentò, il ritmo del tango diminuisce tanto da costituire quella rinomata classica cadenza di 2 x 4 (tempi), nel quale il primo ed il terzo movimento di ogni battuta musicale, sono accentuati rispetto al secondo o al quarto movimento.
Ma non solo la musica cambiava, cambiò anche lo stile del medesimo ballo, o comunque si arricchì, espandendosi; infatti dal classico saltello tipico del “Canyengue”, mutò in spostamento e appoggio, quindi diminuì di parecchio il tipico “vizio” del saltello, trasformandosi in un po’ più lungo e definito passo principale.
A livello stilistico e posturale, ricorda l’abbraccio di coppia moderno, un abbraccio simile a quello di oggi, la differenza più profonda risiede nel fatto che anche se l’uomo andava in avanti, quindi con la donna che ne assecondava i passi e lo spostamento, seguendolo, erano entrambi rivolti verso l’abbraccio largo, quindi non erano ancora disposti totalmente frontali.
In questo periodo, come già accennato, il passo generale rallentò, ma alcune strutture rimasero tipiche tradizionale passo del Canyengue, dove si saltellava e si disegnava inoltre una sorta di arco col piede.
Ecco, anche la parte fisica cambiò risultando più “piccola” e “ridotta” rispetto a quella originale.
In sostanza cambiò persino la pista da ballo, il tipo di pavimento in questo frangente risulta molto importante, non si balla più sulla terra battuta o su delle mattonelle in cotto, ma si opta per pavimenti maggiormente adeguati, anche dal punto di vista dei materiali sfruttati per la loro costruzione.
E’ proprio anche grazie al pavimento che si creano nuove strutture di figure e di passi, quindi si creano i primi giri tra cui il famoso “media-luna”, dove vengono introdotti i primi perni.
La musica del Tango Argentino dal 1900 ad oggi
C’è da dire che prima del 1900 la musica del tango argentino era diversa, le orchestre erano diverse.
Sono diverse perché artisti come Giulio de Caro costituirono il sestetto di musicisti, prima le orchestre dal vivo erano unicamente composte da un trio, il quale a sua volta poteva essere formato da un flauto, l’arpa, il violino, oppure da un flauto, una chitarra, un violino ed alcune volte anche da un clarinetto.
Per tutto il secolo del 900’ il flauto viene sostituito dal “bandoneon” (una specie di fisarmonica), il quale diventò uno dei sacri emblemi della tradizione del tango argentino.
Nel 1910 il tango argentino inizia ad essere richiesto ed esibito a livello intrattenitivo anche presso i teatri, quindi in luoghi molto più esigenti della classica strada o della normale milonga.
In questi casi di spettacoli, il trio era costituito dal pianoforte, dal violino e dal bandoneon: questa era la tipica orchestra costituita quindi esclusivamente da un trio di strumenti musicali fondamentali.
Nel 1920 si formarono le prime orchestre tradizionali (un poco più numerose a livello di elementi), le quali erano costituite da due bandoneon, due violini, un pianoforte ed un contrabbasso.
Grazie a questo ci fu uno sviluppo diverso e quindi, con suoni diversi.
Le varie orchestre “dell’epoca d’oro” iniziano negli anni 40’ e 50’: queste orchestre comprendevano fino a ben sei bandoneon, sei violini, un contrabbasso, un violoncello, il pianoforte e molto spesso si aggiungevano due o tre cantanti.
Ci riferiamo perciò ad orchestre molto simili se non identiche a quelle che conosciamo oggi per il tango argentino.